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2021-04-Mondo-Posizionamento-Sito-Web-Black-Hat-SEO

Black Hat SEO: le tecniche poco convenzionali per ottimizzare il tuo sito web

Abbiamo sottolineato nei nostri articoli l’importanza dell’ottimizzazione SEO di un sito internet. Un’attività spesso ritenuta marginale in un progetto di web marketing, ma fondamentale per consentire al target di riferimento di trovare proprio la tua azienda come risposta ad una query di ricerca.

Ci sono diverse modalità e attività che possono migliorare il posizionamento organico del tuo sito web. Prima tra tutti, è la creazione di contenuti ad alto valore qualitativo, capaci di fornire risposte utili agli utenti interessati ad un certo argomento. La seconda è quella di sfruttare alcune caratteristiche degli algoritmi utilizzati dai motori di ricerca per cercare di “imbrogliarli”.

Ovviamente la prima strada è la migliore da intraprendere, soprattutto se supportati da professionisti del settore, ma scopriamo insieme perché nel corso dell’approfondimento.

Motori di ricerca e tecniche di black hat SEO

Come anticipato nel paragrafo precedente, l’obiettivo principale di un motore di ricerca è quello di fornire agli utenti risultati il più pertinenti possibile alle loro ricerche.

Un lavoro svolto e reso possibile attraverso un algoritmo che cerca di simulare quello che farebbe un essere umano. Circa dieci anni fa, la SEO era considerata una tattica di marketing manipolativa. Diversi utenti del web hanno tentato di ingannare Mr Google facendogli credere che un sito fosse la risposta adatta ad una query. 

Nasce così il black hat SEO.

Black hat e algoritmo di Google

Conoscendo come funziona l’algoritmo di Google,  cioè come “ragiona” il motore di ricerca, si può quindi tentare di “fregarlo” creando contenuti a bassa qualità, ma fatti su misura per una macchina. Un black hat seo è quindi un esperto di posizionamento nei motori che non si avvale di tecniche lecite e consentite dalle linee guida dei motori di ricerca per scalare le serp (Searche Engine Results Page), ma utilizza alcune tecniche non consigliabili.

Vanno per la maggiore pagine colme di keyword nascoste, link farm, doorway pages costruite in modo scorretto.

Non dovrebbe mai accadere! Risulta molto importante concentrare gli sforzi nella creazione del miglior risultato. Gli algoritmi di Google erano meno avanzati rispetto a quelli conosciuti oggi, soprattutto quando si trattava di identificare lo spam web.

Aumentare appositamente la frequenza di parole chiave all’interno di un testo, o inserire testo e link nascosti (il classico testo dello stesso colore dello sfondo della pagina), è una maniera subdola per attirare il motore di ricerca, risparmiando tempo e fatica nello scrivere testi “normali” e di qualità.

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